03 ianuarie 2013

"Paraziţi, păduchi, sunteţi precum Ceauşescu la balcon!"


Beppe Grillo, liderul Miscarii 5 Stele, ataca intreaga clasa politica din Italia, apreciind ca actualii politicieni sunt precum "Ceausescu la balcon, Mussolini in camion in Elvetia, ca un soldat german in buncarul lui Hitler la Berlin".

"Ei nu inteleg. Se cred intangibili pentru ca au garantia intereselor economice ale firmelor de ciment, ale cooperativelor, ale BCE, ale bancilor internationale si ale tarilor din afara. Traiesc intr-o lume formata din studiouri de televiziune, jurnalisti partinitori, intalniri institutionale intr-un cadru nul, ritualuri de fotografii de grup, inconjurati de asistenti, functionari, majordomi, amanti", scrie bloggerul.

"Parazitii, paduchi, lipitori, capuse, un virus care se pretinde a fi un medicament minune de imbolnaveste trupul natiunii, o parte din mass-media care se bazeaza, cu lasitate, pe memoria pe termen scurt a italienilor. (...) Italia a luat o supradoza de Bindi, Finocchiaro, Cicchitto, Berlusconi, Monti, Bersani, Fini, Alfano, Casini, Maroni si sute de acoliti care insista sa isi impuna prezenta", mai acuza politicianul italian.




AntiMessaggio di Fine Anno  

[...] L’anno finisce come era iniziato il precedente: con la liquidazione di ogni forma di governo rappresentativo e con l’eliminazione di ogni garanzia di democrazia a favore dei cittadini e degli elettori. Che sia in carica o dimissionario, il Governo Monti è uno spettro che si aggira dentro la nostra Costituzione. E’ un fantasma, il fantasma di una Terza Repubblica che sta nascendo a forza di interpretazioni faziose del testo costituzionale, di ossequio formale alla legalità e di violazione di ogni principio democratico di legittimità.

Come tutto ciò è cominciato lo sapete: una telefonata. A volte una telefonata allunga la vita - si diceva - una telefonata del Presidente della Repubblica tedesco Christian Wulff a Re Giorgio *: “Lieber Giorgio, wie geht’s Frau Clio?” Senti, guarda, abbiamo un problema…bisognerebbe rovesciare il governo di Berlusconi. Già, proprio così. Lo capisci anche tu, ormai la situazione è diventata insostenibile, e non si tratta di Ruby… “Eine schöne Frau, übrigens”. Che ne dici di Monti? Sì, Mario Monti, lui…l’uomo che rappresenta l’Europa nel Bilderberg, consulente internazionale per molti anni di Goldman Sachs. Re Giorgio ascolta, annuisce… Lo spread che sale, sale sempre più, e noi, e noi ancora più giù. Berlusconi si dimette. Si sciolgono le Camere. Si va alle elezioni? E per quale motivo? C’è la “responsabilità” nazionale che ora, stimolati da Re Giorgio, Centro e Sinistra invocano. Monti sale al governo e lo spread scende. Strana storia, una storia sbagliata: una storia da basso impero, una storia da una botta e via, come cantava De André.

Bisogna salvare l’Italia: o meglio l’Europa, o meglio l’Euro, vale a dire gli interessi finanziari di un potere transnazionale, occulto, invisibile, di banchieri e finanzieri. Piccolo inconveniente: per fare tutto ciò, occorre “ritoccare” la Costituzione. Ma che problema c’è? In una sola seduta, nel silenzio pressoché assoluto da parte dei giornali e dei media, il Parlamento ha modificato quattro articoli. Presa in un colpo solo la quaterna: 81, 97, 117 e 119 sulla ruota della Costituzione, introducendo il principio del pareggio di bilancio. Poi si ratifica, senza nessuna obiezione, il fiscal compact. E si va avanti così a colpi di maggioranze bulgare e decreti-legge.

Certo, c’è però in giro un po’ di malcontento. E a Re Giorgio non piace che i suoi sudditi vengano resi inquieti da “facili populismi”. Meno male, dichiara, che sono stati “messi a tacere”. Sono degli irresponsabili. Cosa vogliono? Chi sono? Sono, caro Presidente, le forze di un popolo, quello italiano, che non ne può più, e che si sono organizzate, per la prima volta nella storia di questo Paese, in un MoVimento che, nonostante i continui tentativi di bloccarlo e di infamarlo, è arrivato ad essere la prima forza politica in Sicilia. Doveva accadere che un vero MoVimento di opposizione al potere, al sistema di Bruxelles, alla speculazione parassitaria, alla moneta unica, minacciasse finalmente la pax politica imposta a colpi di spread.

Poco male, per Re Giorgio. Lui, per un po’, non se ne preoccupa, ma continua a telefonare…ma quanto telefona Napolitano? La magistratura lo intercetta, nell’ambito di indagini sulla trattativa Stato-mafia. Telefonate irrilevanti, forse. Fatto sta, che bisogna distruggerle. Lo dice la Corte Costituzionale: l’immunità del Capo dello Stato non si discute. Bisogna distruggere tutto e subito, senza neppure aspettare, come vuole la legge penale, un’apposita udienza davanti al giudice.

Il messaggio indiretto a Berlusconi è chiaro: se c’è voluta persino la Corte per salvare Re Giorgio dalla giustizia forcaiola, cosa potrà mai fare un Berlusconi abbandonato da tutti? Soli si muore. E così assistiamo, anche se siamo solo a Natale, alla prima resurrezione politica della storia nazionale. Ma come: “Ancora lui, ma non dovevamo rivederlo più? E ci scappa da ridere”, su quello che succede dopo. Ritira informalmente la fiducia al Governo e spara a zero su Monti, poi cambia idea e sperando nell’amorevole compassione di Re Giorgio candida Monti alla guida dei moderati. Il pensiero è stupendo: e tu, e noi, e lui fra noi. Ma Re Giorgio, il triangolo no, non l’aveva considerato, e anzi si è proprio rotto di tutto questo teatro, e impone le elezioni, anticipate quel tanto che basta per essere ancora lui a gestire la formazione del nuovo Governo. Amen, con tanto di sacra benedizione della Conferenza Episcopale Italiana e del Vaticano, ultimi sponsor ufficiali della ditta “Rigor Mortis & Co”. Si ristabilisce finalmente quell’alleanza tra Trono e Altare che era venuta meno con la fine della res publica christiana. [...]


*  Re Giorgio: "Regele Giorgio" (preşedintele Giorgio Napolitano, eurofederalist notoriu)

5 comentarii :

Riddick spunea...

Cel care vorbeşte în clip este Paolo Becchi, profesor de drept în Elveţia. "Anti Messaggio di fine Anno, da Paolo Becchi a Rete unificata".

Începe discursul "oficial" în picioare, cu o eşarfă cu însemne masonice. Apoi îşi dă jos esarfa şi se aşază, de data aceasta rostind discursul cel real.

Paolo Becchi: Il colpo di stato di Mario Monti

http://www.sinistrainrete.info/politica-italiana/1828-paolo-becchi-il-colpo-di-stato-di-mario-monti.html



“A rete unificata”. Una maratona sul web per la libertà di informazione

Giovedì primo luglio - in occasione della manifestazione nazionale promossa dalla Fnsi per la libertà di informazione – la rete delle micro web tv, dei portali iperlocali, delle web tv e web radio d’università, dei blog e video blog e delle piattaforme online create dal basso rilancia online una maratona “a rete unificata”. L’evento prende il nome di Libera rete (www.liberarete.tv) e verrà trasmesso dalle ore 17 alle ore 24 di giovedì primo luglio dal Teatro “Lo Spazio” di Roma, in costante collegamento con piazza Navona a Roma e piazza della Libertà di Stampa a Conselice.

http://www.lsdmagazine.com/a-rete-unificata-una-maratona-sul-web-per-la-liberta-di-informazione/5244/

Gogu spunea...

http://www.hotnews.ro/stiri-esential-13940053-kiraly-andras-gyorgy-udmr-fost-renumit-secretar-stat-educatie-guvernul-nu-are-explicatii.htm
Ponta si Antonescu stropesc vointa celor care i-au votat ! Asa le trebuie !

Riddick spunea...

Să le fie de cap !

Simeone spunea...

Nu dau doi bani pe italieni. N'au pe cine sa mai pacalesca astia. Scenariile lor au ajuns la sfarsit.

Riddick spunea...

Sunt două feluri de italieni. ;-)


Citate din gândirea profundă a europeiştilor RO

Călin Popescu-Tăriceanu, 2008: "Vom da astăzi, în Parlamentul României, un vot istoric - votul pentru ratificarea Tratatului de reformă al Uniunii Europene. Pentru România este mai mult decât un moment festiv. Ratificarea Tratatului de reformă marchează o etapă. Spun acest lucru din două motive. Pe de o parte, este o primă etapă pe care noi am parcurs-o în cadrul Uniunii Europene, după aderarea de la 1 ianuarie 2007. Am avut şansa să contribuim la negocierea şi la construirea acestui Tratat, beneficiind de aceleaşi drepturi şi având aceleaşi obligaţii ca oricare altă ţară europeană. Este cel dintâi tratat european semnat de România, în calitate de stat membru al Uniunii Europene. Simbolic, este primul document al Europei extinse, negociat şi semnat în format UE 27. Pentru toate aceste motive, odată cu ratificarea de către Parlament, putem spune că este cel dintâi tratat european pe care România îşi pune efectiv amprenta, conform intereselor sale, nemaifiind în postura de a prelua ceea ce au negociat şi au decis alţii. Doamnelor şi domnilor senatori şi deputaţi, în urmă cu trei ani, prin votul dumneavoastră, România a ratificat Tratatul constituţional ["Constituţia UE", caducă], odată cu ratificarea Tratatului de aderare la Uniunea Europeană. Aşa cum ştiţi, Tratatul constituţional nu a putut intra în vigoare. Din fericire, aşa cum noi am susţinut în timpul negocierilor, inovaţiile din acest document au fost preluate în Tratatul de la Lisabona. Aceste inovaţii sunt un pas înainte faţă de tratatele europene în vigoare acum."

 

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